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Da sprechi quotidiani ad opportunità: il segreto del Risparmio.

  • Progetto Libertà Finanziatia
  • 29 ago
  • Tempo di lettura: 3 min
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C’era l’Italia dei grandi risparmiatori, di coloro che ci hanno permesso di divenire un esempio da seguire, un paese che aveva un potere economico tale da essere soprannominato l’America d’Europa, un Paese in cui una famiglia poteva permettersi che le madri non lavorassero. Oggi, c’è un’Italia che corre quotidianamente tra casa, ufficio e figli, e che si trova ad arrancare per arrivare a fine mese. Non è solo un’impressione: la Banca d’Italia, in una recente indagine, ha certificato che oltre la metà delle famiglie italiane non è riuscita, nell’anno in esame, a risparmiare nulla, e tra quelle a reddito più basso la percentuale sale al settanta per cento. Significa che milioni di persone vivono senza alcun margine di sicurezza, in balia di eventi imprevisti: una bolletta straordinaria, un guasto all’auto, una malattia. E quando il cuscinetto viene a mancare, l’alternativa è il debito. È così che intere famiglie si ritrovano oggi, schiave di un ingranaggio che, nel peggiore dei casi, aggredisce il loro patrimonio.

SINTOMI DI UNA DISEDUCAZIONE FINANZIARIA
Il dato più allarmante è che non sempre questa fragilità dipende da stipendi troppo bassi. In molti casi la radice del problema si nasconde nella bassa educazione finanziaria, in quelle abitudini quotidiane che sembrano innocue: la cena fuori che diventa routine, gli abbonamenti digitali che si moltiplicano e che spesso restano inutilizzati, i piccoli sfizi quotidiani, lo spritz preso con gli amici, il caffè e la brioche, che presi singolarmente pesano relativamente poco, ma sommati generano perdite costanti e invisibili. Secondo l’ISTAT, ogni mese una famiglia spende mediamente 155 euro in ristorazione, 102 euro in ricreazione e cultura, 74 euro in telefonia e comunicazioni, e quasi 400 euro in alimentari, spesso con una quota non indifferente di sprechi. È su queste voci che si gioca la partita, perché non riguardano la sopravvivenza ma lo stile di vita che ci cuciamo addosso.
Il problema non è il piacere in sé, nessuno vuole togliere alla signora Maria la pizza del sabato o il caffè al bar con le amiche. Il punto sta nella somma di queste spese: se mal gestite, diventano una voragine che ci impedisce di costruire un futuro più solido e sereno. UNA SOLUZIONE A PORTATA DI MANO Siamo sicuri che oggi non possiamo creare maggior serenità per il futuro? Rinunciare a una sola uscita in due al mese significa risparmiare circa 60 euro, aggiungere un cambio di piano telefonico più snello e l’eliminazione di due abbonamenti digitali non utilizzati porta facilmente altri 50 euro. Se poi ci si abitua a fare la spesa con maggiore attenzione, evitando acquisti superflui, prodotti costosi, promozioni ingannevoli e cibo sprecato, si recuperano altri 40 euro e lo stesso ragionamento si può estendere ad altre voci di spesa, basti vedere il grafico a seguire. Statisticamente, parliamo di circa duecento euro al mese che oggi evaporano in spese non necessarie e che potrebbero invece trasformarsi in un fondo di emergenza, un piano di risparmio o un sano investimento per i figli.

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UN PIANO PER IL NOSTRO FUTURO Duecento euro al mese risparmiati equivalgono a 2.400 euro in un anno. Immaginiamo ora di abituarci a questo meccanismo per cinque anni: 12.000 euro intascati che se ben organizzati in strumenti prudenti, anche con rendimenti modesti, potrebbero serenamente lievitare a 15.000 euro. Questa può essere decisamente vista come una leva in grado di permettere a chiunque, nei limiti delle proprie possibilità, di crearsi un salvagente finanziario per non affrontare imprevisti futuri in affanno ma con serenità e a testa alta.

Ecco il paradosso che dobbiamo denunciare con forza: non siamo un Paese condannato alla povertà, ma un Paese che spesso non sa distinguere tra ciò che serve e ciò che consuma le fondamenta del futuro. Gli sprechi, piccoli o grandi, sono un lusso che oggi non possiamo più permetterci, soprattutto in un contesto di crisi finanziaria come quello attuale. Ogni euro sottratto al superfluo non è un sacrificio sterile, ma un mattone che costruisce sicurezza, dignità e libertà per il domani.
Quelle famiglie che oggi si ritrovano indebitate fino al collo non sono sempre vittime di sfortuna, ma spesso di una mancanza di educazione finanziaria, basti pensare all'assurdo di coloro che chiedono un prestito per le vacanze.
La buona notizia è che invertire la rotta è possibile, e che i dati matematicamente ci dicono chiaramente dove mettere mano. Ora sta ad ognuno di noi fare una scelta consapevole e concreta per il domani, ricordandoci che un po’ più di libertà finanziaria non è solo un sogno, ma un progetto realizzabile.

Dr. Manuel Aldegheri


FONTI: BANCA D'ITALIA / ISTAT / OSSERVATORIO ANIMA

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